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mercoledì 1 luglio 2009

Colline trevigiane a tappe:Torri di Credazzo



Partenza: Solighetto (Tv)
Lunghezza: 50 km.
Tempo di percorrenza: 3:30/4 ore
Difficoltà: alta

La salita molto impegnativa ed il caldo torrido hanno reso le cose ancora più complicate ma la voglia di salire sulle colline tra Col S.Martino (m. 125 s.l.m.) e Solighetto (m. 110 s.l.m.) ha dato scacco matto alle difficoltà create per la maggior parte dalla forma aguzza caratteristica delle colline del prosecco. La tappa che oggi vi descriviamo e invitiamo a visitare si chiama Torri di Credazzo ma in realtà sarebbe più giusto dire che é un percorso non certo facile ma che dà la possibilità di toccare almeno 5 punti molto caratteristici di questa zona: la chiesetta di S.Martino (m. 192 s.l.m.), la chiesetta di S.Vigilio (m. 224 s.l.m.), Torri di Credazzo(area sosta m. 250 s.l.m./castello m. 306 s.l.m.) , chiesetta di S.Lorenzo (m. 250 s.l.m.) e le piccole borgate che si trovano lungo il percorso. Per chi avesse voglia di provare questo percorso mi sento di raccomandare molta prudenza...almeno la prima volta che lo si fa perché oltre a salite con strappi molto impegnativi e dislivelli importanti bisogna tenere in considerazione alcune discese molto molto molto pericolose che ricordano più il downhill che non la mountain bike aggiungendo che in mezzo ai vigneti ci sono contadini con i trattori che ci lavorano e quindi credo sia doveroso fare questa precisazione.
Guarda il video "tra le colline"


La storia delle Torri di Credazzo dal sito www.magicoveneto.it

Si tratta dei resti del complesso Castello di Credazzo (da credaz=creta, forse riferito alla struttura terrosa delle colline circostanti) feudo dei Collalto a partire dal X secolo ed ampliato nel XIII secolo, sicuramente riedificato sulle rovine di strutture ben più antiche, forse anche romane (nei pressi di Farra passava la strada militare romana Claudia Augusta Altinate), distrutte più volte dalle furie barbariche di Longobardi, Unni ed Ungari. Farra è un toponimo tipicamente Longobardo che indicava una tribù parentale, nucleo base dell'organizzazione sociale. Un restauro conservativo (e in parte riedificativo) è stato effettuato una trentina d'anni fa, tuttavia il castello non è aperto e non sono possibili visite all'interno, e difficoltoso risulta pure l'avvicinamento al portone d'ingresso attraverso un percorso tra i filari di vigne. Si tratta di un 'mastio' a nord, di una 'casa torre' e di una interessante 'torre scudata a sperone' rivolta a sud, a dominare la vasta pianura del Quartier del Piave, unite da una cinta muraria che racchiude due cortili interni. La sua storia è avvincente e articolata e lo vede legato alle peripezie delle importanti famiglie dei Caminesi e dei Collalto, entrambe dominatrici anche in città a Treviso in quel tumultuoso e barbaro periodo tra XII ed XIV secolo. Nei dintorni sorgeva un piccolo borgo, 'Villa Credacii', di misere casupole e capanne di legno, e la chiesetta di San Lorenzo. In questo castello, nel 1243, nacque Guicellone VI da Camino, suo figlio Tolberto II sposerà Gaia figlia di Gherardo, fatto citato pure da Dante nel Purgatorio. Nel 1300 il castello, e le vaste proprietà circostanti, ritorna, chiaramente non senza vicissitudini e 'guerre' feudali, ai Collalto. Rambaldo VIII Collalto vi dimora nel 1321. Nel 1413 divampa la guerra tra Ungari e Venezia ed il castello viene assediato e resiste tenacemente agli assalti di Pippo Spano, fiorentino, capitano di ventura al soldo degli Ungari, reduce dall'infruttuoso tentativo di assalto al Castello di Collalto. Alla fine viene espugnato e pesantemente saccheggiato e devastato con relativo corollario di violenze e stragi di soldati ed incolpevoli contadini. Seguono quasi seicento anni di completo abbandono e rovina, fatto di silenzi e sterpaglie, ma sempre circondato dal lavoro dei contadini e allietato dai vigneti, fino al restauro degli anni '70.
Guarda il video "Torri di Credazzo"

Considerazioni sulle torri
Alla fine di per se quando si giunge al castello viene da dire:"...em beh!?!...tutto qui???" in quanto ci si trova davanti ad un antico portone chiuso per cui non si può entrare a vedere le rovine ma é davvero emozionante e particolare il paesaggio che questo percorso offre e poco prima dell' arrivo al castello abbiamo girato un video per dare l' idea di cosa ci si trova davanti
Guarda il video "un panorama mozzafiato"

Torri di Credazzo in una giornata nebbiosa

Cartelli di indicazione

Altimetria

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